Perché la scelta di candidarti nel PD?
«Mi candido con il PD a cui sono iscritta da tempo e di cui sono membro del Direttivo Provinciale. Ho deciso di impegnarmi in prima persona perché come sosteneva John Rawls filosofo politico americano del 900, chi ha acquisito esperienze professionali, deve essere giunto a questi risultati sempre nell’ottica di un operare a beneficio generale dell’intera società. In linea con il citato principio, credo che il mio compito in questa fase della mia vita sia quello di restituzione delle esperienze, conoscenze innovative e buone pratiche acquisite nella mia vita professionale ai cittadini di Alatri lavorando con passione per una amministrazione più efficiente».
Su quale settore concentrare i tuoi sforzi?
«La mia storia professionale è contrassegnata da una attività nella costruzione di modelli innovativi e sperimentali di welfare sia nazionale che comunitario. Il mio impegno sarà quindi relativo alla possibilità di intercettare risorse sia comunitarie che nazionali, che potranno implementare gli interventi in materia di sicurezza, lavoro, servizi, integrazione, socialità e conciliazione. È necessario avviare un processo di co-progettazione, attraverso la partecipazione di Imprese sociali, Terzo settore ed espressioni della cittadinanza attiva, nella realizzazione dell’offerta di servizi di pubblica utilità, costruendo un welfare di qualità e partecipato»
Le donne che ruolo avranno in questa tornata elettorale?
«Il 5 giugno si voterà con la doppia preferenza di genere, ovvero la possibilità di votare due candidati all’interno della stessa lista a patto che siano una donna ed un uomo. La speranza è di colorare di rosa il Consiglio Comunale. Invito gli elettori quindi a votare donna ricordando la celebre frase di Margareth Thatcher “In politica se vuoi che una cosa sia detta dillo ad un uomo, se vuoi sia fatta dillo ad una donna”».