La città fa fatica a rialzarsi. Troppo profonda la ferita della morte di Mirko Iavarone, di 22 anni, deceduto all’improvviso sabato sera. Era con la mamma e con il papà in pizzeria, con loro nel pomeriggio era stato al Family Day della Fiat per ammirare quei nuovi modelli che proprioil papà contribuisce a realizzare.

E, anche lui, figlio unico e impegnato nella ricerca del lavoro, aveva il desiderio di seguire le sue orme. Diplomato da due anni all’istituto tecnico di Pontecorvo, Mirko era un esempio per tutti, soprattutto per quel suo sentimento di attaccamento alla famiglia. Era con i genitori al Riverside di Cassino e stava ballando in gruppo quando si è sentito male e si è accasciato a terra. Il papà ha provato a rianimarlo mentre i presenti allertavano i soccorsi. Ma per Mirko nessuno sforzo è valso a salvargli la vita.
L’ipotesi più accreditata è quella di un arresto cardiaco ma solo i successivi approfondimenti disposti dalla Procura potranno aiutare a risalire alle cause della morte. E proprio a metà pomeriggio di ieri il medico legale ha effettuato gli accertamenti sul cadavere di Mirko Iavarone.

Nella serata di ieri, infatti, la salma è stata restituita alla famiglia e si trova presso l’obitorio del Santa Scolastica mentre i funerali si svolgeranno domani alle 10.30 presso alla basilica cattedrale di San Bartolomeo. Intanto la città è ancora sconvolta.
Il sindaco Anselmo Rotondo ha subito espresso profonda vicinanza alla famiglia «per questa grave tragedia che si è abbattuto come uno tzunami su di loro. Ai parenti tutti va la nostra vicinanza. Anzi aggiungo che se dovessero avere bisogno di noi, per difficoltà di qualsiasi natura, possono considerarci parte integrante e attiva. La nostra è una comunità ferita perché quando viene a mancare un ragazzo nel fiore della gioventù si crea un dolore davvero difficile da cancellare». Tanti i ricordi anche ieri di questo ragazzo speciale.

«Era innamorato della sua famiglia, protettivo con la sua mamma e con il papà come migliore amico», ha raccontato una parente. Mentre un amico ha aggiunto: «Era dolcissimo, i genitori per lui sono stati tutto, spesso dopo le scuole medie lo incontravo con il papà e lui parlava sempre di questo suo rapporto meraviglioso con i genitori».

Anche il dottor Tommaso Pezzella lo ha ricordato: «Era davvero dolce, legato alla famiglia, il figlio che tutti vorrebbero avere». Il suo volto sorridente non si cancella dalla mente di nessuno. Tanti i sogni per il futuro spezzati da una tragica fatalità. Ora non resta che il dolore e il silenzio. E domani, l’ultimo saluto.