Un Ferragosto di fuoco e preoccupazione a Ceprano per l’incendio divampato nella sottostazione elettrica a servizio della Ori Martin, l'azienda che lavora acciaio sita in località Colle Baldone, e per la colonna di fumo nero che si è alzata nel cielo.

Il sindaco Marco Galli, in via cautelativa e a tutela della salute pubblica, ha ordinato a tutti cittadini di non sostare all'aperto nel raggio di 200 metri dallo stabilimento e ai residenti entro un raggio di 500 metri di tenere chiuse le finestre.

L'incendio è stato rilevato intorno alle otto del mattino di lunedì. A lanciare l'allarme diversi cittadini che hanno notato la colonna di fumo denso e scuro sprigionata dalla stazione elettrica in fiamme. A prendere fuoco, oltre alle varie componenti in plastica, i trasformatori, le bobine, le batterie di condensatori. Insomma, un incendio pericoloso che non ha consentito ai vigili del fuoco di intervenire prima che gli operatori dell’Enel procedessero al distacco della corrente.

Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, i volontari de “La Benemerita” e della protezione civile, i carabinieri, il sindaco Galli in persona, i tecnici dell'Arpa, il personale dell'azienda e la squadra dell’Enel.

Immediatamente l'area è stata messa in sicurezza, gli accessi sono stati bloccati e controllato il traffico sull'asse attrezzato. Il primo pensiero è stato quello dell'eventuale nube tossica e poi del rischio di esplosione, si è temuto pure per le case distanti circa 150 metri dalla centrale e il prolungarsi dell’intervento ha fatto salire il livello di allerta. Finalmente, intorno a mezzogiorno, dopo che era stata scollegata la tensione elettrica, le fiamme domate con gli schiumogeni e abbassata la temperatura con l'acqua, la situazione è tornata alla normalità.

Ora si attende l'esito dei controlli sui fumi sprigionati dal rogo effettuati dall'Arpa, anche se rischi non dovrebbero esserci in quanto le moderne tecnologie utilizzate per la realizzazione delle sottostazioni elettriche riducono la pericolosità e gli oli di raffreddamento utilizzati pare non siano inquinanti. Ma il condizionale è d'obbligo, chi di dovere dovrà verificare lo stato della sottostazione e le caratteristiche della stessa, perché il rischio di certi sistemi non può essere sottovalutato.

Certo è che quella di Ferragosto è stata una mattinata di allarme: il fumo nero che si levava era visibile da ogni angolo della città, per cui subito la cittadinanza si è interrogata sull'origine dell’incendio e soprattutto sull'eventuale tossicità della nube. Molto probabilmente le fiamme sono state innescate da un surriscaldamento di esercizio, ora bisognerà valutare i danni e non è escluso che l'azienda debba fermare la produzione. Intanto anche ieri i responsabili dell'Arpa erano sul luogo dell'incendio per effettuare monitoraggi e verificare la presenza di eventuali sostanze inquinanti.