"L'abito non fa il monaco. E sotto l'abito ci stanno uomini in carne e ossa. Mica è tutto angelico qui, siii". Parla proprio un monaco dell'abbazia di Montecassino, ripreso dalle telecamere "nascoste" di La7 per un servizio andato in onda mercoledì sera dal titolo "L'incredibile storia dell'abate di Montecassino". 

Dapprima l'attenzione si è focalizzata sull'antefatto, ovvero sull'accusa ufficiale nei confronti dell'ex abate, quella di aver sottratto i soldi dell'8 per mille. Poi quella più giornalistica legata alla vita da nababbi che il prelato si sarebbe concesso ben volentieri, con scontrini da capogiro in profumeria, salumeria, ristoranti e hotel. Le telecamere della trasmissione La Gabbia sono arrivate persino a Roma, nell'appartamento dove fino a poco tempo fa viveva don Pietro. Eppure solo una portinaia ha parlato: "Prendeva sempre il taxi per spostarsi". Ha detto.

Ma il vero colpo di scena è stato rappresentato dall'intervista al confratello di Vittorelli. Il suo volto era oscurato ma parliamo di uno dei monaci più anziani dell'abbazia. E' stato lui a raccontare i dubbi che ha sempre nutrito sulla figura di dom Pietro: "Era una persona poco raccomandabile, per questo non l'ho votato". Inevitabile la domanda dell'intervistatore: "E tutti gli altri?". 

Una parola il monaco la riserva anche ai  suoi "colleghi" di monastero e di vita: "Anche qui ci sono deboli di cervello". E chiaramente non risparmia il membri della comunità che avevano il "dovere" di non permettere tutto questo.

Parole accalorate anche quando descrive la professione di fede fatta da Vittorelli: "L'ha fatta davanti a Dio, poi gli ha sputato addosso". Le frasi, ad un certo punto sono forti: "E' un m......". Il concetto è sempre lo stesso: per il monaco intervistato dom Pietro doveva essere fermato.