Le indagini e gli accertamenti sulla morte di Serena Mollicone proseguono in modo serrato. Questa mattina, 24 marzo, a Milano, inizieranno gli esami autoptici sul corpo della ragazza di Arce, uccisa nel 2001, da parte dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, nominata come consulente tecnico dalla Procura di Cassino. Prelievi e verifiche che saranno eseguite per la seconda volta, a distanza di 14 anni, per trovare nuovi elementi che potrebbero portare a una svolta importante in questa triste vicenda. 

Una decisione presa a seguito delle indagini che in questi ultimi mesi i Carabinieri della stazione di Arce, comandata dal maresciallo Gaetano Evangelisti e dirette dal colonello Giuseppe Tuccio, del Comando provinciale di Frosinone sotto la guida del  maggiore Fabio Imbratta (che attualmente comanda la Compagnia di Pontecorvo) e dai suggerimenti indicati dalla difesa, dopo che il GIP Angelo Valerio Lanna ha deciso di non archiviare il caso.

Gli accertamenti tecnici

Una fase delicata e importante quella che si svolgerà nei prossimi giorni. La dottoressa Cattaneo, con l’aiuto di nuove e moderne tecnologie, dovrà accertare diversi aspetti: in primis se vi sia o meno una compatibilità tra l’altezza della rottura della porta e quella della ferita alla testa di Serena Mollicone, al fine di determinare se quest’ultima possa effettivamente averci sbattuto contro; secondariamente l’anatomopatologa dovrà riscontrare se alcune particelle, anche microscopiche, della porta siano presenti o meno sulla tempia della giovane o comunque sul suo corpo. 

Porta che, rileggendo attentamente gli atti, nelle mani degli inquirenti sin dall’inizio, veniva citata più volte da diversi testimoni e le cui dichiarazioni sulla sua rottura risultavano essere discordanti. Ed è proprio questo aspetto che, nelle scorse settimane, ha indotto il capitano Cesare Rapone del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Roma a sequestrarla. Infine un’analisi approfondita concernerà anche i vestiti che la ragazza indossava al momento del ritrovamento, il 3 giugno, presso il bosco di Fonte Cupa.

 I primi risultati di questi accertamenti potrebbero arrivare tra una ventina di giorni.

L'avvocato De Santis

Una decisione sofferta quella di predisporre la estumulazione della giovane arcese che così commenta Dario De Santis: “Era prevedibile che la riesumazione avrebbe determinato forte turbamento nei familiari di Serena . Ma, nonostante ciò, la famiglia ha scelto di non contrastare la richiesta di procedere a tale operazione. Ha anteposto l’interesse a che non si lasci nulla di intentato per assicurare alla giustizia i colpevoli della morte di Serena. Speriamo che alla fine degli accertamenti la riesumazione si dimostri giustificata e utile  e la sofferenza che essa ha comportato per i familiari non risulti vana”. 

Papà Guglielmo

Momenti interminabili quelli vissuti da papà Guglielmo che così ricorda questa circostanza: “Questo è il momento più doloroso da sopportare dopo la morte di Serena. La sua estumulazione è un altro profondo distacco da lei. Mi consola solo la speranza che il suo corpo parli finalmente alla dottoressa Cattaneo e riveli i segreti che ha custodito in questi lunghissimi 15 anni. I fiorellini da me posti sul suo feretro, l’anthurium scelto del colore del sangue da lei versato, siano sempre accanto a lei in questi giorni che resterà lontana da mia figlia Consuelo e da me. Sarei voluto esserle vicino fino a Milano e restare con lei tutto il tempo necessario per gli accertamenti, ma le persone che mi sono accanto e mi amano mi hanno sconsigliato di farlo per il mio bene, la mia salute, la necessità di continuare la lotta, unite dallo stesso Amore per Serena, per la Giustizia, la Verità. Assistere all’esumazione sarebbe stato per me un colpo fatale. Da casa ho guardato il cimitero in quelle ore sapendo bene che accanto a Serena c’erano delle persone che le volevano un infinito bene: mio fratello Antonio e la moglie, l’avvocato Dario De Santis, la consulente Nadia Milliery Ognibene. Sono confortato in questi giorni da chi mi ama veramente e dalle numerose persone che da ogni parte d’Italia mi scrivono e consolano con frasi e parole che parlano al cuore”.