Sono stati resi noti poco fa nella conferenza stampa congiunta di polizia e carabinieri i dettagli del blitz che stamattina all'alba nella zona Selva Piana, Casermone, di Frosinone, ha permesso di smantellare una ramificata e pericolosissima banda dedita al traffico di droga nel Capoluogo e nei Comuni limitrofi.

Nel corso della notte 350 tra poliziotti e carabinieri della provincia di Frosinone, con l’ausilio di unità cinofile antidroga ed elicotteri delle due Forze di Polizia, hanno dato esecuzione a 52 misure cautelari, di cui 43 provvedimenti di custodia cautelare (16 in carcere e 27 agli arresti domiciliari), 3 obblighi di presentazione alla p.g., 4 obblighi di dimora con divieto di espatrio e 2 divieti di dimora, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Frosinone, dr. Pierandrea Valchera, su richiesta del Sostituto Procuratore dr Adolfo Coletta, della Procura della Repubblica di Frosinone.

L'indagine è iniziata nel dicembre del 2014 ed è la prosecuzione dell’attività investigativa culminata con l’operazione “Intoccabili”. Le due organizzazioni, infatti, operavano secondo un accordo di mutuo soccorso, tanto che il capo degli “intoccabili” è risultato essere uno dei principali fornitori di cocaina dell’associazione del “casermone”, ed oggi è stato colpito da un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere, che si aggiunge al precedente, che sta ancora scontando nel carcere di Benevento.

L’organizzazione oggi smantellata aveva costituito la sua base logistica ed operativa all’interno del noto complesso di edilizia residenziale pubblica di viale Spagna, comunemente noto proprio con il nome di “casermone”, e la maggior parte dei sodali sono occupanti, anche abusivi, degli alloggi popolari lì realizzati. Sfruttando anche questo elemento, gli associati avevano di fatto assunto il controllo totale dell’intero caseggiato popolare, abitato da più di 150 nuclei familiari, costretti a subire le “esigenze” dell’illecito traffico; difatti, gli odierni arrestati avevano realizzato un vero e proprio punto vendita all’interno di una delle scale di salita ai piani alti, blindandone il portone d’ingresso e vietando l’accesso ai “non addetti” alle cessioni della droga.

Nei punti di ingresso al caseggiato e sui piani alti erano posizionate le vedette, pronte a dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine, gridando frasi convenzionali: “Carmela” (per indicare l’arrivo della Polizia) e “Nerone” (per indicare l’arrivo dei Carabinieri). Altri appartenenti all’organizzazione avevano il compito di “accogliere” gli acquirenti, per indirizzarli verso il punto vendita, conosciuto da tutti come “finestrella”; questo perché lo scambio droga/soldi avveniva attraverso una fessura, realizzata nel vetro blindato di una piccola finestra, situata al pian terreno della tromba delle scale, monopolizzata dal gruppo criminale. A completare la perfetta piramide organizzativa, vi erano dei veri e propri “capi turno” addetti a sovrintendere alla piazza di spaccio nonché altri associati incaricati di custodire lo stupefacente e preparare le dosi per la vendita.

(Seguiranno aggiornamenti con ulteriori dettagli)