La sua arte vivrà per sempre, il suo sorriso sarà difficile da dimenticare, forse impossibile. Di lui continueranno a parlare le tante opere, sculture, quadri, disegni e mosaici realizzati. Il maestro Vincenzo Ludovici è stato salutato ieri, prima del suo ultimo viaggio, dai familiari, dai tanti amici, colleghi, studenti e da quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzare la sua arte.

I funerali dell’artista ferentinate, di 59 anni, sono stati officiati ieri pomeriggio nella chiesa di Santa Maria Maggiore da monsignor Nino Di Stefano. In tanti si sono stretti attorno alla moglie Franca, ai figli Maria Chiara e Pierfrancesco, alla nipotina e a tutti i suoi cari.

La bara è stata attesa al Vascello. È stata un’emozione e commozione grande per tutti. Sul prato verde, ai piedi di uno dei capolavori realizzati di Ludovici, docente all’Accademia di Belle Arti, una fontana con un bellissimo mosaico, è stata posata la bara prima di essere accompagnata a spalla dagli amici e in corteo dalle numerose persone presenti, verso la chiesa per la celebrazione dei funerali. Parole di stima e amicizia pronunciate da don Nino Di Stefano.

Commovente anche il messaggio del figlio Pierfrancesco che ha voluto sottolineare il rapporto con il suo papà. Anche il sindaco Antonio Pompeo ha voluto ricordare la figura di Ludovici, un artista che ha dato lustro alla città di Ferentino. All’uscita della bara dalla chiesa la pioggia si confondeva sui volti rigati dalle lacrime, mentre le note della canzone “Wish you were here” dei Pink Floyd, sono state risuonate in piazza. “Vado nel paese che non ha tramonto, accompagnato dall’affetto dei miei cari e degli amici. Racconterò la mia storia d’amore e continuerò il mio lavoro come sempre. Un caro saluto a voi tutti».

Un messaggio che il maestro Vincenzo Ludovici, per tutti Vincenzino, ha voluto lasciare a quanti, tantissimi, hanno avuto la fortuna di conoscerlo, “vivere” la sua arte, apprezzarla, rimanerne affascinati.