La cronaca
Venerdì mattina l’uomo era uscito di casa con la sua auto, una Ford Focus, e dopo molte ore in cui non dava risposte dal suo cellulare, si è avuta la denuncia dei familiari preoccupati dello strano silenzio. È scattata così una imponente macchina dei soccorsi coordinata dai militari della Compagnia dei carabinieri di Anagni diretta dal capitano Camillo Giovanni Meo. Sul posto delle ricerche oltre 50 uomini fra polizia, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile e altri volontari, unità cinofile, personale Tas, un elicottero e un drone. Tutti alla disperata ricerca di Simone, il 40enne residente a Gavignano ma originario di Montelanico, sposato e con due figli. Sul posto la moglie e l'anziana madre, oltre ai sindaci di Gavignano e Montelanico e a tanti altri parenti e amici. Dopo le prime ricerche il primo indizio: il ritrovamento nel tardo pomeriggio di venerdì nella zona di Villa Magna in territorio di Anagni della sua Ford Focus, lasciata aperta e con all'interno telefonino, portafogli e anche un giaccone. Le ricerche non si sono mai interrotte e ieri sono riprese con grande intensità fin dalle prime luci dell'alba, e si sono concentrate in un ampia zona nella quale scorre anche il fiume Sacco. Un’area molto boschiva, dove in tanti si recano per fare footing o camminare e che Simone sceglieva spesso per i suoi allenamenti. Un'area che i soccorritori hanno scandagliato in maniera concentrica, muovendosi dal luogo del ritrovamento della Ford Focus verso le zone limitrofe. E ieri nelle prime ore del pomeriggio i sommozzatori hanno rinvenuto il cadavere dell’uomo nel Sacco. Momenti terribili e di estremo dolore per i familiari. Ora sarà quasi certamente l’autopsia a chiarire sulle cause del decesso. Chiaro che soltanto dall’inchiesta si avranno i chiarimenti necessari per quello che al momento resta un vero mistero!