Il cibo non è solo una particolare combinazione di sapori, ma anche di colori, forme, consistenze. Il meraviglioso potere della cucina permette di assemblare gli ingredienti in modo da creare piccoli capolavori da gustare, sì, ma spesso prima di tutto da ammirare. E in questi anni numerosi talenti hanno trovato spazio e sono entrati nell'immaginario collettivo. Tanti chef sono diventati delle vere e proprie star e hanno guadagnato in maniera prepotente la scena mediatica. Nelle sue vene scorre sangue ciociaro e la passione per il buon cibo la deve alla nonna, maestra di vita e di cucina. Robert è nato a Toronto il 29 febbraio del 1980. Executive chef dei Buca Restaurant Ha frequentato la George Brown College Culinary Arts ed oggi è nell'Olimpo dei migliori chef del Canada. Orgoglioso delle sue origini racconta: «Hanno creato l'uomo che sono diventato, dando forma alla strada intrapresa. Ogni giorno, in cucina, le ricordo con affetto e ne sono grato».
La sua famiglia vive in Canada ma un sottile ed indiscutibile legame unisce Rob alla generosa Ciociaria. Proprio a Veroli, in via Casino Novelli, abitavano i suoi nonni. La casa ha ormai qualche centinaia di anni ed è stata venduta di recente alla famiglia Verrelli, ma in origine apparteneva a nonno Giovanni Nangini, classe 1891. Il suo sogno? Un viaggio alla scoperta del meraviglioso borgo ernico. «Il giardino di mia nonna e le abitudini culinarie stagionali mi hanno ispirato più di ogni altra cosa. La mia passione per la cucina ha radici ciociare. Quando la mia famiglia è emigrata in Canada, ha portato con sé molte delle sue tradizioni. Coltivavamo verdure in giardino e facevamo la pasta fatta in casaAmavo aiutarla, imparare da lei e conoscere la mia cultura.
Cibo e cucina erano sacri nella mia famiglia e tutto grazie alla nonna». E se gli chiedi: "Gnocchi o salsiccia", lui risponde "Ciambella, senza ombra di dubbio". Il suo piatto preferito restano, però, gli spaghetti al nero di maiale, inserito nel menù del "Buca Restaurant.
Passione per le materie prime, creatività e nuovi obiettivi hanno permesso a Rob di diventare quello che è oggi tanto che il "Buca" è diventato tappa obbligatoria per gli italiani in visita a Toronto.
Lo stesso Presidente Mattarella, nel suo ultimo viaggio in Canada, ha salutato Rob e il suo staff fermandosi poi a pranzo. Giovane, di successo ma con quel pizzico di umiltà che non guasta: le vittorie le condivide con uno staff attento e preparato. «Avere l'opportunità di essere circondato da un favoloso team è gratificante. Vedere poi che molte persone amano il nostro cibo è una vera benedizione. Sono molto orgoglioso della mia brillante squadra». E per il futuro? «Sogno l'aperrura di un "Buca" a Roma».