Il Palazzo della Provincia è impreziosito da oggi delle straordinarie opere del maestro Giuseppe De Donatis, in mostra fino al prossimo 6 gennaio. Un'iniziativa inaugurata nella mattinata del 22 dicembre e promossa dall'Ente di Piazza Gramsci insieme ai Comuni di Arpino, Isola del Liri e Sora: "La mostra ci rivela il talento unico di un vero e proprio artista/artigiano del legno - ha sottolineato Luigi Vacana, Presidente del Consiglio Provinciale e Delegato alla Cultura - Uno di quei personaggi che nel Rinascimento avrebbe una corte numerosa di apprendisti presso il suo studio. De Donatis è figlio d'arte e continua a trasmettere la sua sapienza, anche per questo oggi sentiamo il dovere di ringraziarlo".

L'evento è stato fortemente sostenuto dal Comitato Scientifico che cura e programma le esposizioni a Palazzo Iacobucci, come ci dice un suo autorevole componente Prof. Biagio Cacciola, presente all'inaugurazione insieme all'Assessore alla Cultura di Sora, Sandro Gemmiti: "La mostra odierna si inserisce in una programmazione che vuole fa emergere un mondo artistico culturale per molto tempo ai margini del dibattito, come quello di Giuseppe De Donatis. Vero maestro del legno – sottolinea Cacciola - che intarsia in modo mirabile recuperando una tradizione avita. L'artista sorano attraverso la lavorazione, in particolare del castagno, ci immerge in scene che hanno come protagonista la natura e scene di stampo biblico. Il suo mondo è quasi un ritorno alla condizione edenica dell'uomo – prosegue Cacciola - laddove la nudità i corpi i gesti riflettono un'armonia perduta. In particolare le opere in cui la figura femminile è dominante, come nelle scene in cui si rappresenta la Madre di Dio. Di rilievo l'opera sulla natività che si inserisce nel contesto natalizio e che la sapienza manuale di De Donatis esalta con una particolare cura dei dettagli ben evidenziati in modo costante dall'inizio alla fine. L'Ente guidato da Antonio Pompeo – conclude Cacciola - non poteva scegliere occasione migliore per valorizzare il clima natalizio attraverso il recupero di una tradizione artigianale e artistica, che senza un'opera divulgatrice anche presso i giovani rischia di scomparire".