Autochtona è il forum nazionale dei vini territoriali. Si è tenuto a Bolzano il 16 e 17 ottobre. Ottanta etichette provenienti da tutta Italia. C'era anche la Ciociaria con la D.S. bio, anno di nascita 2012 a Pescosolido. D.S. sta per Danilo Scenna. Arcaro 2016 è un bianco ottenuto con uve maturano Igt del Frusinate e, grazie a lui, Danilo ha vinto nella categoria miglior vino bianco.
«È stata una riscossa per la viti-enologia del Lazio, da sempre screditata - ha dichiarato orgoglioso - È una vittoria di tutto il territorio che premia il duro lavoro fatto in questi anni dai produttori che, con tanta tenacia, coltivano i vitigni autoctoni tra cui il Maturano».
Arcaro 2016 è un vino naturale, vinificato secondo il protocollo della biodinamica: fermentazioni spontanee, nessuna chiarifica e filtrazione. Una vittoria quindi che ha il sapore dell'orgoglio, visto che ad Autochtona Awards hanno partecipato vini convenzionali, biologici e naturali e che a giudicarli vi erano giornalisti ed esperti del settore di varie nazionalità.
«Come ogni anno - ha commentato Pierluigi Gorgoni, curatore della rassegna e firma di Spirito DiVino - Autochtona è scoperta, sorpresa, singolarità. Non avevo mai avvicinato il vitigno Maturano del Lazio nel frusinate. È eccellente». E Alessio Pietrobattista, degustatore e firma del Gambero Rosso: «A stupire ed entusiasmare sono stati soprattutto i vini più originali e particolari, che non hanno avuto nulla da temere rispetto a denominazioni più conosciute».
D.S. bio di Danilo Scenna sin dalla sua nascita ha sempre saldamente legato le sue radici alle tradizioni del proprio territorio di origine tanto che il suo obiettivo primario è quello di perseguire una viticoltura sostenibile, attraverso un giusto connubio tra tradizione e innovazione; qui le tecnologie moderne si sposano all'esperienza e alle pratiche agricole dei contadini quelle dei processi lenti e secolari. Vini che "sgorgano" da uve prodotte con il metodo dell'agricoltura biodinamica, capaci di mantenere elevate le qualità organolettiche, ma nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio.
La valenza di questo riconoscimento al Maturano di Danilo Scenna è tutto nelle sue parole.
«Un premio che rappresenta uno stimolo a continuare nella produzione dei vini naturali. La biodinamica, unita al lavoro prezioso che stiamo facendo noi produttori sui vitigni autoctoni, può e deve rappresentare una rinascita per l'intero territorio e una via di rilancio per l'economia di questa provincia. La mia è un'azienda di prima generazione, nata dal nulla nel 2012, dopo un'esperienza formativa in Francia, che mi ha avvicinato al mondo dei vini naturali. Sono molti i giovani che, come me, stanno investendo in questo settore».
Poi lancia un appello.
«Dobbiamo fare rete tra noi produttori, facendo forza sul nostro know-how, per affermare una realtà che, anche grazie a questo premio, sta iniziando a raccogliere consensi in Italia e all'estero dove la mia azienda, come molte altre, esporta il 90% delle bottiglie prodotte. Dobbiamo spiegare ai consumatori e agli operatori del settore, che nel Lazio e soprattutto nella Valle di Comino e Media Valle del Liri, è possibile fare vini che non hanno nulla da invidiare alle denominazioni di territori piuÌ blasonati».