C'era una volta la stracittadina. C'erano la mezza maratona e le gare sulla pista rossa. C'erano e ci sono ancora. Ma, come in una sorta di evoluzione darwiniana dello sport, nascono nuove discipline che si inseriscono nel solco della competizione con... se stessi. Una sfida ai propri limiti, per vedere fino dove il fisico e la testa possono arrivare. Nascono le corse ad ostacoli e le "sky running". Nascono le "vertical" urbane.
A Frosinone oggi edizione numero zero (quasi fosse un esperimento) della "sprint" verticale, sulla scalinata di servizio dell'ascensore inclinato. Ulteriore passo in avanti dell'evoluzione sportiva portata avanti da "Mudr unexperience", dalle corse nel fango a quelle su ostacoli nella neve (recentemente a Campocatino), arriva in città una gara che promette spettacolo. Bisognerà avere gambe d'acciaio per partecipare alla competizione organizzata dal Comitato provinciale ASI con la collaborazione della Asd Outdoorxform e del negozio di sport "Il Corridore", con il patrocinio del Comune di Frosinone, che scatterà alle ore ore 20.
Bisognerà essere allenati ed avere una grande forza d'animo perché davanti si avranno 525 gradini, 37 rampe e un incredibile 39% di pendenza per ambire alla medaglia da "Finisher".
Quella di Frosinone è la prima prova in assoluto in città ma nel Lazio si è già sperimentata una cosa del genere con una "vertical" al grattacielo di Latina nel 2015 intitolata "Reale Mutua Assicurazioni Latina Vertical Sprint". Una sfida di 128 metri, 37 piani e 702 scalini alla quale parteciparono 160 corridori.
Ma come si affronta uno sforzo del genere? Ivonne Martinucci, prima assoluta tra le donne a Latina, spiegava: «Ho fatto due gradini alla volta, alternando un po' di corsetta». Emanuele Manzi, primo assoluto tra gli uomini sottolineava: «Uno sforzo intenso. Vengo dalle gare di corsa in montagna, che sono un po' più lunghe ed è un buon allenamento».
I runners che partecipano a questo genere di competizioni sognano un giorno di stabilire un record scalando la "Torre 42" a Londra (932 steps) o la "First " di Parigi o i più importanti e alti grattacieli nel mondo. Disciplina che nacque a New York dove nell'Empire State Building (86 piani e 1.586 gradini), i lavoratori cominciarono a salire di corsa inventando la "Run Up". Da moda diventò sport, da amatoriale diventò competitivo: disciplina codificata dalla Federazione "ISF " (International Skyrunning Federation) che ha creato un campionato che si svolge appunto nelle "towers" più alte del pianeta suscitando un interesse crescente da parte di podisti "professionisti" in gran parte provenienti dallo "sky running" cioè dalla corsa in montagna.
A Frosinone non sarà un grattacielo il teatro della prima "vertical run" cittadina ma l'ascensore inclinato, anzi la sua scalinata di servizio, che scorre accanto alla cabina meccanizzata (si tratta di una struttura entrata in funzione il 3 aprile 2010 che impiega circa due minuti per coprire la distanza tra la stazione a valle, alle spalle di via Aldo Moro e quella a monte, piazzale Vittorio Veneto, e viceversa).
Una struttura che nel corso degli anni ha accolto un numero sempre maggiore di utenti: l'ufficio Mobilità del Comune di Frosinone recentemente ha divulgato i dati relativi al periodo di esercizio dell'ascensore inclinato compreso tra il 9 febbraio 2016 e il 9 febbraio 2017 dai quali risulta che sono state 22.500 le corse effettuate e 121.800 in totale le persone che hanno usufruito della cabinovia. Numeri che hanno portato il Comune a studiare la possibilità del raddoppio della linea anche allo scopo di evitare che in caso il primo binario risultasse chiuso manutenzione ce ne sarebbe sempre un secondo in funzione.