Cinema, televisione, moda, copertine, ma soprattutto un forte impegno nel mondo della solidarietà. 

Questo, e tanto altro, è Astrid Pinero Herrera, bellezza venezuelana mozzafiato. Trenta anni, pelle color caffellatte, labbra carnose e gambe lunghissime, ci ha risposto sorridente e solare al telefono mentre è nella sua casa romana, a Fiumicino, dove vive da circa dieci anni. E' euforica, un vero uragano.

Ad aprile in tutte le sale italiane è uscito il suo terzo film: "Ovunque tu sarai", con Ricky Memphis. "E' un film bellissimo - ci urla al telefono - ambientato in Spagna dove un gruppo di amici si reca per seguire una trasferta della Roma".

Prima di questo film ne hai girati altri due

"Sì: "Fratelli Unici" nel 2014 al fianco di Raoul Bova e Luca Argentero e, subito dopo, "Tiramisu" nel 2016 con Fabio De Luigi".

Non solo cinema, però, nella tua vita e nella tua carriera

"Beh, diciamo che il cinema al momento è la mia principale occupazione e il mio grande sogno. Tuttavia, ho lavorato molto anche nel mondo della moda partecipando a sfilate di grandi nomi e brand, a cataloghi. Ho collezionato parecchie copertine, conduco programmi televisivi e, altra passione, lavoro spesso a documentari".

Ma Astrid è anche solidarietà...

"E' vero. Da diversi anni, e questo è per me motivo di grande orgoglio, sono dirigente di un ente no profit, della Onlus ICAD. Con loro mi occupo di Terzo mondo, di Uganda in modo particolare".

Ci dici qualcosa in più?

"Abbiamo concretizzato diversi progetti con i quali aiutiamo le mamme e i bambini di quello sfortunato Paese africano. Raccogliamo fondi (recentemente ho organizzato una cena di beneficenza con nomi importanti dello spettacolo che ci ha permesso di incassare una bella somma) per costruire strutture sanitarie. Nella scorsa primavera, ad esempio, abbiamo inaugurato la Casa della Maternità di Morulem, un edificio che abbiamo fatto ristrutturare per fornire assistenza qualificata alle gestanti, alle partorienti e ai loro bimbi".

Facciamo un passo indietro: giugno 2014, Sperlonga, Qui Magazine...

"Eh sì - risponde quasi commossa - lì ho posato per il vostro magnifico mensile, la mia prima copertina, che tanta fortuna mi ha portato".

Cosa ricordi di quell'esperienza?

"Tutto. Giorni magnifici, compagni di lavoro stupendi, luoghi mozzafiato. E poi era appena nata la mia bambina... quindi, quella copertina l'associo a lei e tutto diventa ancora più bello".