Sta bene con tutto, dalla polenta al sugo di pomodoro, e rientra con una certa autorevolezza storico-culturale nella rosa di eccellenze che rendono paradigmatica, caratteristica,preziosa la tradizione gastronomica dei Monti Lepini. Naturalmente si parla della"zazzicchia", la salsiccia di suino, e in particolare di quella prossedana, la cui carne viene condita con sale, bucce di arancia, peperoncino e coriandoli, lasciata insaporire per una notte ed insaccata l'indomani, poi fatta seccare per tre, quattro giorni. Sulla bontà e sul passato di questa pietanza, però, c'è tanto altro da scoprire: l'occasione ci viene offerta dalla 21esima edizione della storica Sagra della Zazzicchia Prossedana, un modo per celebrare al meglio l'arrivo delle Festività natalizie, nel segno del folclore e del buongusto, oggi e domani in Piazza Umberto I. Tra consueti mercatini di Natale – che non possono mancare -, musica, proposte di svago per grandi e piccoli e prodotti locali preparati a rigor di tradizione, nella giornata di oggi si potrà gustare una calda "zazzicchia" cotta su un grande braciere ai piedi del Palazzo Baronale, in abbinamento alle cotiche (la pelle del maiale) e ai fagioli, con un bicchiere di buon vino: una formula semplice ma sostanziosa, questa, nata come piatto povero presso le comunità contadine e preparato, in passato, perlopiù in occasione delle feste natalizie; nel pomeriggio, inoltre, presso la Chiesa di Sant'Agata si terrà un concerto del coro gospel Joyful Voice. La kermesse volgerà al termine domani, quando la succosità speziata della "zazzicchia" incontrerà il retrogusto amaro dei broccoletti locali; prima che si levino le tende, però, alle 18 i bambini potranno consegnare la propria letterina ad un gioioso Babbo Natale che qui sosterà per ascoltare i loro desideri, mentre folletti ed elfi distribuiranno caramelle e dolci, sullo sfondo musicale offerto dal Clan di Santa Cecilia.