"‘American Buffalo' è un grande classico e come i grandi classici fanno, costruisce ponti tra la realtà che racconta e le visioni possibili che è in grado di generare...Io,perso nel viaggio della lettura, ho visto costruirsi lentamente, davanti ai miei occhi, uno di questi ponti: è partito da Chicago, e passando per l'angusta bettola di Don, è giunto tra le puteche di Napoli...".Con queste parole Marco D'Amore spiega l'operazione effettuata,con l'adattamento di Maurizio De Giovanni, per portare una tra le prime prove giovanili del Premio Pulitzer David Mamet nei teatri italiani. Un'operazione riuscitissima, visto il successo che sta ottenendo tra il pubblico.Sì, è vero, gli "junk shop" si chiamano ora puteche ma il linguaggio resta quello che arriva dalla pancia.Sono numerosi gli spettatori che corrono nelle sale per vedere lui, Ciro "L'Immortale", spietato protagonista della serie tratta dal romanzo di Roberto Saviano, nel doppio ruolo di regista e interprete di questo testo già affrontato al cinema da Dustin Hoffman, e negli anni passati in teatro anche da Al Pacino. La felice coincidenza del tour teatrale con la proiezione in oltre trecento cinema italiani delle prime due puntate di Gomorra 3, e con il debutto della terza serie su Sky Atlantic, rende il nome di Marco D'Amore ancora più appetibile.Lo sa bene il direttore del Teatro Moderno di Latina, Gianlcua Cassandra, dove domani e venerdì,alle ore 21,"American Buffalo"approda, primo ‘fuori programma' di una stagione di tutto rispetto.
In verità, D'Amore è stato chiaro: «Non ci sta nessuna somiglianza tra Ciro e O'Professore, personaggio quest'ultimo balordo e disadattato, capace solo di straparlare e insieme ad altri due "tipacci" Don, rigattiere con il mito americano (Tonino Taiuti) e lo stupidotto Roberto (Vincenzo Nemolato) di studiare il "colpo"per il furto di una moneta da mezzo dollaro che potrebbe valere più di quel che sembra».D'Amore ha anche definito la vicenda che ci consegna Mamet,"la storia di un fallimento annunciato". È' un racconto di slang, e quel linguaggio così "musicale"dei bassifondi di Chicago ritrova il suo sound proprio nel napoletano adottato dal regista, per fare muovere i personaggi tra botteghe maleodoranti e vestiti sdruciti,tra i vicoli di un'umanità alla deriva che con le unghie si attacca ad un progetto già fallito in partenza.È un testo attualissimo, lì dove "il desiderio di rivalsa impera,anche a costo della vita altrui".Ha ragione Maurizio De Giovanni quando parlando dello spettacolo, prima di definirlo un tributo e un inchino deferente verso il Maestro Mamet, scrive convinto: "American Buffalo è successo qui e ora, non lo sapete?.Eh già.La povertà umana e materiale abita purtroppo anche i nostri tempi. Il Teatro Moderno si trova invia Sisto V, angolo Piazza San Marco, a Latina. Biglietti da 28euro a 25 euro (compresa prevendita). Info e prenotazioni: 346/9773339. Risate e beneficenza alla Madonna del Carmine "Un'altra Commedia" e ben altre atmosfere a Formia, sabato prossimo alle 20.30, presso la Sala parrocchiale della Chiesa Madonna del Carmine, in via Angelo Rubino.La comicità strizza l'occhio alla solidarietà.L'appuntamento è con lo spettacolo di Umberto Maria Sasso, e l'intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Ronald McDonald, organizzazione noprofit che dal 1974 si adopera per trovare e supportare programmi che migliorino la salute e il benessere dei bambini e delle loro famiglie nel periodo della degenza dei primi.
In Italia la Fondazione ha già realizzato quattro Case Ronald e due Family Room, dove nei periodi di cura viene offerta assistenza ai piccoli e ai genitori.«Saliamo sul palco con un motivo in più. Bambini e famiglie, in un momento difficile della loro vita, durante la degenza ospedaliera,aspettano solo di sentire il nostro calore e la nostra solidarietà! Noi ce la metteremo tutta per regalare al pubblico un sorriso e uno spunto per riflettere», afferma Umberto Maria Sasso, autore,regista e attore, talento comico di Formia, già finalista dell'Ariston Comic Selfie 2016 e 2017, e cantautore della parodia "Bene ma non benissimo" che ha ottenuto oltre 100.000 visualizzazioni sui social. Al suo fianco, per la Fondazione,vedremo sul palco giovani attori pronti a cimentarsi con le scene più comiche di Vincenzo Salemme e Lino Banfi, rivisitate per l'occasione.