A poco è servito contrastare le previsioni di un meteo apocalittico per gli organizzatori delle Cantine Aperte, già alle prese con i preparativi dalla tarda mattinata. Le Cantine, per il secondo anno, rischiano di saltare il turno di evento dell'anno, vittime di un sortilegio che fa rimpiangere i fasti del loro splendore. Il maltempo condanna le sorti di una delle date più attese del nostro calendario, che tenace non cede all'agguato dell'acquazzone. Il cerimoniale che segna l'inizio dell'estate, fiore all'occhiello del rione Giardino, è da sempre una ricorrenza imperdibile, manifestazione a tutto tondo che coinvolge un'orda di cittadini e turisti, accalcati nel centro di Frosinone. Tuttavia non basta il diluvio a sedare gli umori di chi, in barba all'imprevisto, non tarda a intonare, al riparo, le note benauguranti di qualche stornello ciociaro e a scambiarsi saluti e boccali sotto un cielo più scuro del vino. Una folla esile ma fedele non marca visita all'appuntamento con la tradizione e s'incammina, munita di ombrello, nel cuore rionale del capoluogo.

Cantine aperte e massaie indaffarate offrono cena e benvenuto agli ospiti coraggiosi che non mancano di animare una delle arterie più caratteristiche del nostro centro storico. Musica e brindisi accompagnano il flusso di visitatori irreprensibili e puntuali, inebriati dall'atmosfera di una serata speciale, imperturbabile. Contro ogni aspettativa di farla franca, l'allegria spazza via le nuvole del temporale e alle 23 è quasi pienone. Un fiume di visitatori scorre tra i vicoli e s'intrattiene col piacere delle specialità locali. Astemi e bevitori uniti nel segno dello stare insieme s'incrociano a ogni tappa del percorso enogastronomico, pronti a scattarsi una foto tra i pentoloni di sugo fatto in casa e i tamburi festanti, e l'entusiasmo irriducibile degli affezionati consacra lo svolgimento di un rituale immancabile nell'agenda di ogni frusinate doc. La festa prosegue a smaltire l'ebbrezza fino a notte inoltrata lungo la strada tempestivamente ripulita al mattino seguente. Le Cantine si confermano un vanto della vita di quartiere, dinamica e consolidata nel rispetto delle radici.

«Quest'anno per la prima volta sono state apportate misure di selezione nella gestione delle consumazioni e della somministrazione di vino ai minorenni, per assicurare che protagonista della serata rimanesse lo spirito goliardico, popolare di un evento di aggregazione», questa la vera soddisfazione del presidente dell'associazione culturale Rione Giardino, Giuseppe Grande, e di uno dei collaboratori, Danilo Spaziani. Oltre seimila le persone stimate, accorse al cospetto di S. Elisabetta che benedice la riuscita di una manifestazione sempre memorabile. Un'occasione per tutta la collettività di apprezzare il patrimonio culturale del territorio e rilanciarlo al di fuori dei nostri confini. Cantine 2017: forse un po' giù di tono ma missione compiuta. Un cincin d'arrivederci, al prossimo anno.