1. Patire l’afa estiva ma dover comunque provvedere al proprio sostentamento, economizzando quanto possibile sul dispendio di calore da parte dell’Infero-piano cottura e sulla temperatura dell’appetibil boccone, perché persino l’acquolina sono le papille che stanno sudando.

  2. Apporre un pentolone d’acqua sul fuoco e fissarla finchè non bolle, metterle soggezione, incuterle timore.

  3. Ricordarsi di salare l’acqua accogliendo all’occorrenza i suggerimenti dei cartelli "SALE" affissi in vetrina in questo periodo dai negozianti, che tanto hanno preso a cuore la causa del pasto sciapo.

  4. Tuffare nell’acqua una quantità di riso tale da sfamare non solo voi stessi ma l’intero reggimento che da un momento all’altro potrebbe presentarsi a casa vostra.

  5. Valutare nondimeno che il riso riciccia come la popolazione della Cina in perenne espansione. Non a caso si dice che il riso abbondi sulla bocca dei… cinesi, che non sono affatto stolti, solo un po’ monoespressivi per essere credibili come trombador.

  6. Attendere 12 minutui circa, durante i quali è possibile concedersi delle rapide abluzioni sotto la doccia (rigorosamente deodorate al seguito) o recarsi dinanzi al ventilatore e soffermarsi al suo cospetto con estatico trasporto.

  7. Scolare il riso avendo cura di togliere gli occhiali se non avete intenzione di disegnarvi un cuoricino sulle lenti, e usufruire gratuitamente del servizio sauna offerto dalla fumata di vapore, che nulla ha da invidiare alla Spa di Montecatini Terme.

  8. Selezionare l’insalatiera più capiente di cui disponete (il cofano della macchina andrebbe ugualmente bene) e posizionatela solennemente su un piano d’appoggio. Ora inserite al suo interno lo scibile umano, pezzi di ricambio e avanzi di Natale ’98. Rovistate non solo in dispensa ma anche nella cassetta degli attrezzi. (Per dovizia d’informazione, esistono barattoloni di ogni cosa già pronti, se preferite, in cui galleggiano sott’aceto inermi ortaggi indistinti e forme di vita non identificate,  case, libri, auto, viaggi e fogli di giornale. Ma voi non siate pigri e date libero sfogo alla fantasia: “La cucina è anche creatività’’ – come ci insegna l’inventore della pizza col kebab).

  9. Coprire il ricco condimento con il riso, e il riso con un filo d’olio che tracci sulla candida montagnozza almeno tre volte il numero
    "8". Mescolare vigorosamente, coprire e segregare nel frigo per’un ora buona.

  10. L’impiattamento ve lo risparmio. Ma ricordate di collocare a centrotavola il tubetto di maionese (che ognuno spremerà secondo il proprio metodo innescando concitati scambi di opinione) e farcite a vostro piacimento. Q.b. reciterebbe la ricetta…ecco basta…bast… BASTA. Ora impugnate la forchetta ed accingetevi ad assaggiare il capolavoro, in compagnia dei vostri cari  e dei bersaglieri cinesi sovraggiunti. Ma non prima di aver immortalato il piatto intonso, altrimenti indigesto, rifinito di hashtag #food, #lunch, #rice, #checepiacemagna, sperando che piaccia di più ai vostri followers che a voi.

NB. Se ai cinesi dovesse sfuggire di mano la questione delle foto, voi cominciate pure a mangiare ma se insistono ”CHEESE” non azzardatevi a passargli il formaggio.

祝你好胃口!
pron. Zhu ni hao wei kou !

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