Donne du du du, signore del dado Starr… Cosí verrebbe di proseguire la nota canzone, rievocando lo spot di un granulare da brodo. Come ogni anno, alle soglie di marzo ha il via il tormentoso spoglio della mimosa: m'ama, non m'ama, che regalo mi fa? La festa della donna è l'ennesima occasione, piú o meno improvvisata, per esigere un dono, basti solo un pensiero, una rosa, una kilata di ciondoli Pandora per piombarci i polsi di sonagli e bon bon. Quale miglior pretesto dopo il compleanno, il mesiversario, l'onomastico del cane, il doveroso traguardo del primo dente devitalizzato insieme, per rafforzare il rapporto di coppia nel segno del "caro non dovevi" con sottotesto "ma certo che sì?" Per gli smemorati è già predisposta una suoneria ad ultrasuoni per far trepidare l'agenda del cellulare ed invitare le dolci damigelle giusto in tempo a cene a tema, con menu fisso e mimosa per dolce. Asfissiate da mazzetti di pollini maleodoranti, le festeggiate vengono idolatrate dal tripudio della flora, a cui preferirebbero di gran lunga la fauna dei pellicciotti ecologici dei bauletti Obag. Circuite da serre color canarino, smerciate da floricoltori magrebini ai bordi della strada, i nostri Luca Sardella si giocano il jolly del pollice verde e di tutta risposta noi ringraziamo col medio, perché è risaputo che la donna non si sfiora con un fiore ma col tacco 12 di una stiletto Laboutin. Per la nostra giornata non siate banali, stupiteci con il colpo di scena di un regalo azzeccato come solo voi sapete fare con la schedina alla Snai. Non sarà mica un caso se sul bouquet ci si avventano le zitelle e un diamante è per sempre, come il monopolio del telecomando in mano vostra quando c'è il campionato su Sky. Uomo avvisato, mezzo salvato: e sappiate che la domenica su 5 c'è la D'Urso…