Andamento lento della campagna elettorale a Frosinone. E' vero, mancano quasi cento giorni, però è innegabile che nei mesi scorsi c'è stato un fuoco di fila che lasciava intendere ulteriori scatti. Prima la candidatura a sindaco del segretario cittadino del Psi Vincenzo Iacovissi, poi la stagione delle "primarie sì, primarie no" nel Partito Democratico, quindi le durissime polemiche che hanno accompagnato la scelta di Fabrizio Cristofari e la posizione di Michele Marini. Il centrodestra non è stato certamente a guardare, al punto che il sindaco Nicola Ottaviani ha effettuato le primarie con l'obiettivo di ridimensionare i partiti della sua stessa maggioranza. Poi la situazione si è in qualche modo stabilizzata: il Psi ha ritirato la candidatura a sindaco di Iacovissi convergendo su Cristofari sin dal primo turno, Michele Marini (dopo settimane di incontri a raffica dappertutto) è scomparso dai radar della politica cittadina, Ottaviani ha iniziato a cercare il giusto mix tra una coalizione di forte taglio civico e la valorizzazione dei partiti, in particolare di Forza Italia. Fabrizio Cristofari, dal canto suo, ha rotto gli indugi iniziando la campagna elettorale all'insegna del "chi mi ama mi segua". Non rincorre più i partiti, è concentrato sulle liste civiche.
In campo ci sono da tempo Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Fernando Incitti (Casapound). Mentre, poco più di una settimana fa il Meetup Cinque Stelle di Frosinone ha scelto Christian Bellincampi come candidato sindaco. In generale però c'è stata una frenata nel dibattito politico ed amministrativo della città. Probabilmente i candidati stanno mettendo a punto strategie, coalizioni e liste. O forse le dinamiche nazionali (congresso del Pd, riorganizzazionee del centrodestra, avanzata dei Cinque Stelle nei sondaggi) hanno per il momento relegato in secondo piano le elezioni comunali di Frosinone.