Il ragionamento di Fabrizio Cristofari è da presidente dell'ordine provinciale dei medici, mentre le conclusioni sono da candidato a sindaco del Partito Democratico.
La storia è quella dei primari provvisori della Asl, nominati a seguito di una procedura che ha previsto valutazioni e graduatorie. In base alle quali è stato indicato il primo classificato, salvaguardando quindi il principio del merito.
Ma siccome siamo in scadenza, l'interpretazione che sembra arrivare dalle norme regionali è la seguente: si scorre la graduatoria, il primo classificato si fa da parte e al suo posto subentra il secondo. Quindi, nel reparto che ha guidato fino al giorno prima, il primario provvisorio deve mettersi in fila e prendere disposizioni da un collega che gli è arrivato dietro nel corso di una valutazione di merito.
Naturalmente alla Asl di Frosinone non si parla d'altro e Fabrizio Cristofari è il presidente dell'ordine provinciale dei medici. Infatti ha preso carte e penna e ha scritto: «Gli incarichi primariali temporanei non possono, né devono essere conferiti attraverso avvicendamenti incuranti degli Ordini e dei ruoli. Il fatto comporta una evidente difficoltà di gestione dei reparti e inevitabilmente una disarticolazione del sistema sanitario che sia stava indirizzando verso un percorso certamente positivo. Invito quindi la Regione Lazio a correggere il tiro, al pari di quanto si sta facendo per i precari (per i quali sono in corso modifiche del Decreto di stabilizzazione sulla spinta dell'intervento degli Ordini Provinciali dei Medici della Regione Lazio), poiché reputo inammissibile la rotazione assurda alla quale i Primari andrebbero incontro in assenza di una deroga specifica. Fermo restando il mio impegno al fianco dei cittadini e a tutela della salute pubblica, non vorrei che le vicende correlate alla Asl mi impedissero di impegnarmi per la città di Frosinone». Più chiaro di così si muore.
Sul piano politico la conseguenza è il ritiro della candidatura qualora Cristofari dovesse continuare a registrare atti e prese di posizione "singolari" (per usare un eufemismo) da parte del Pd. Dicono che il presidente dell'ordine dei medici si stia già guardando intorno per decidere chi sostenere, nel Pd, alle prossime elezioni politiche e regionali.