Al 19 marzo mancano ancora diversi giorni. Si vedrà adesso se i “venti di pace e di unità” che spirano nel Pd continueranno a soffiare oppure no.
Perché a questo punto non si potrà prescindere da un incontro tra Simone Costanzo e Domenico Alfieri. Vertice al quale dovranno partecipare Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti, Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi e Antonio Pompeo. Non soltanto per decidere gli assetti della segreteria e della direzione, ma pure per individuare figure chiave come il presidente e il vicesegretario.
E’ da questo summit che si capirà se all’interno del partito ci sarà una minoranza o un’opposizione. Tra i due concetti c’è una distanza abissale, che potrebbe rivelarsi decisiva su tutte le priorità da affrontare: dalle elezioni comunali a Cassino, Sora e Alatri all’appuntamento tra un anno a Frosinone, dalle candidature alla Camera agli enti intermedi. C’è pure il nodo della Provincia, nel senso che  i Democrat dovranno decidere se andare avanti con Forza Italia fino alle elezioni per il rinnovo dei consiglieri (si svolgeranno a ottobre) o se arrivare ad uno strappo prima.
Francesco De Angelis è andato oltre il 40% con la sua componente e quindi è chiaro che ancora una volta la prima mossa spetterà a lui. Oltre che naturalmente al segretario Simone Costanzo. Dall’altra parte ci saranno Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi, Antonio Pompeo e Domenico Alfieri. In questa fase la compattezza è fuori discussione, in prospettiva bisognerà vedere. Non perché ci siano dei problemi, ma semplicemente perché sulle candidature alla Camera, per esempio, si determineranno già scelte, strategie, prospettive e obiettivi.
Nei mesi scorsi Antonio Pompeo e Simone Costanzo hanno lavorato insieme alla ricostituzione di un gruppo unico alla Provincia, centrando l’obiettivo. Se il modello di riferimento resterà quello, allora nei Democrat ci saranno una maggioranza e una minoranza. In caso contrario, invece, si determinerà un’opposizione. Non è una questione soltanto di parole.