Non intendiamo qui parlare dettagliatamente della crisi romana, perché non la conosciamo bene e non è centrale nell’analisi che svolgeremo. Diciamo però che - qualsiasi cosa sia successa in Campidoglio - un Movimento con dei chiari difetti di costruzione era destinato a vivere momenti del genere una volta arrivato ai vertici.

Un Movimento che è fondamentalista solo quando i guai li hanno gli altri ma non quando li ha lui (La Raggi sapeva da tempo delle indagini e non ha parlato) è in verità disonesto e ridicolo.

Un Movimento che ha un Direttorio, non eletto democraticamente dai membri del partito o dal Consiglio Direttivo stesso (che non c’è), ma nominato arbitrariamente da Grillo/Casaleggio, è un nucleo profondamente malato.

Un direttorio che è in conflitto con la giunta capitolina, la quale deve tenere conto delle opinioni dei dirigenti, a tal punto da sentirsene troppo influenzata, senza poter agire nella piena autonomia, è parte di un progetto negativo.

Un sindaco che prima di essere eletto, firma un documento attraverso cui accetta di subordinarsi a una società privata è un sindaco morto. Un partito (perché di partito in fondo si tratta) che non seleziona la sua classe dirigente, non la alleva, non gli fa fare la gavetta, ma anzi la recluta tramite "il voto della rete", posto da gente qualsiasi che naviga sul web - unicamente sulla base della simpatia o dell'istinto - è un partito disastroso.

Perché chi viene eletto così, senza impegnarsi e senza andarsi a prendere i voti personalmente, poi non conta nulla e viene ad essere una pedina. Di Maio e Di Battista hanno molto meno potere di quanto si crede. I voti non li hanno presi loro. Sembrano importanti perché hanno un carattere carismatico, ma poi alla resa dei conti - quando c'è da decidere sui temi cruciali e valutare come orientarsi nei contesti dirimenti - loro non fanno altro che seguire le indicazioni dello staff milanese.

E’ tutto così innaturale, artificiale... Il M5S potrebbe essere interpretato solo come un'operazione, poco nitida ma comunicativamente efficacissima, utile a bilanciare il peso di alcuni poteri forti internazionali per favorirne altri (sempre transnazionali). Non ci stupirebbe se un giorno emergesse una regia americana in chiave anti-germanica.