Sarà un settembre di fuoco per l’assemblea dei sindaci sulla questione del servizio idrico. Il giorno 2 nuova seduta sul piano tariffario. La convocherà il presidente dell’Autorità d’Ambito e della Provincia Antonio Pompeo. Si ripartirà però dal 29 luglio scorso, quando il meccanismo dei veti incrociati ha affossato la proposta della Segreteria Tecnico Operativa e quelle dei sindaci Nicola Ottaviani (Frosinone) e Giuseppe Sacco (Roccasecca), Giuseppe Morini (Alatri), Roberto Caligiore (Ceccano) e Rocco Pantanella (Rocca d’Arce). Sempre ammesso che l’Autorità per l’energia non decida di inoltrare una diffida all’Ambito Territoriale Ottimale, considerando che il termine ultimo scadeva appunto il 29 luglio. Ma Pompeo confida nel fatto che difficilmente ad agosto vengono assunte iniziative del genere. In ogni caso al momento in campo c’è solo la proposta di Acea.
Per quanto riguarda il Piano della Sto, prevede un conguaglio di 34 milioni di euro, da spalmare in un periodo più lungo rispetto a quello ipotizzato da Acea, che ha calcolato un conguaglio di 77 milioni.
Detto questo, le tariffe invece sono state indicate dall’Aeegsi, che ha previsto un aumento del 34% in quattro anno, risultato dell’applicazione di una percentuale di poco superiore all’8% per ogni anno, dal 2016 al 2019. Dunque, i sindaci hanno un mese di tempo per riflettere sul da farsi.
A settembre però la conferenza dei primi cittadini dovrà riunirsi anche per un altra vicenda, quella della diffida ad adempiere inoltrata al gestore lo scorso febbraio. Scaduto il termine dei 180 giorni, i sindaci dovranno esaminare le controdeduzioni di Acea e poi decidere come procedere. Nel caso dovessero stabilire che gli interventi effettuati dalla società non sono sufficienti, allora si aprirebbe la procedura di risoluzione della convenzione. Ricordando che Acea ha già impugnato davanti al Tar la delibera di febbraio. Insomma, non c’è tregua sull’acqua. Mai.