Non soltanto cene e pranzi, ma anche (anzi soprattutto) aperitivi accompagnati da bruschette appetitose. L’ideale per svelenire il clima e per mettere l’interlocutore a proprio agio. Le strategie congressuali del Pd si consumano a piazza Caduti di via Fani. Non soltanto nella sede del partito, ma pure fuori. Nei diversi locali presenti nella centralissima zona del capoluogo.
E tra un’indiscrezione e l’altra viene fuori che… se ci fosse un passo indietro contemporaneo, allora le cose  potrebbero cambiare. In altre parole: se Simone Costanzo e Domenico Alfieri decidono di andare avanti, allora ogni componente non potrà fare altro che provare a serrare le file. Ma se i due invece optassero per un passo indietro, allora altri scenari si aprirebbero. Prima opzione: la componente di De Angelis potrebbe indicare il prescelto e tra i nomi che circolano c’è quello di Alessio Gentile. In tal caso Domenico Alfieri potrebbe essere preso in considerazione per il ruolo di presidente. Ma non è così scontato. Intanto perché il deputato Nazzareno Pilozzi è convinto che Alfieri debba andare fino in fondo. E poi lo stesso Simone Costanzo non appare affatto intenzionato a fare finta che finora si è scherzato. Al tempo stesso però c’è chi, come il presidente Sara Battisti, è convinta della necessità di un terzo scenario. Sottolineando, non a caso, che il congresso sarà straordinario e quindi c’è bisogno che la classe dirigente dia risposte straordinarie. Ecco allora un possibile secondo scenario: alla segreteria provinciale dei Democrat potrebbe essere indicato Enrico Pittiglio, sindaco di San Donato Valcomino. Ma pure candidato del partito alla presidenza della Provincia nel periodo della frattura “storica”, quella con Francesco Scalia e Antonio Pompeo. In questo senso la soluzione di Pittiglio potrebbe chiudere, anche simbolicamente, un intero periodo.
Tra un aperitivo e l’altro, però, emergono pure le convinzioni di chi è convinto che l’accordo tra Scalia e De Angelis finirebbe con l’emarginare politicamente tutti gli altri. Ecco perché la partita resta apertissima.